La gestione della cronicità e l’eccellenza della cura: focus su epatiti
Milano, 11 dicembre 2014
Scarica il comunicato stampa
[wpdm_file id=76]
Scarica la rassegna stampa
[wpdm_file id=77]
Scarica gli interventi dei relatori
[wpdm_file id=78]
[wpdm_file id=79]
[wpdm_file id=80]
[wpdm_file id=81]
[wpdm_file id=82]
Diversi milioni di persone in Europa hanno contratto l’Epatite B e l’Epatite C, che sono tra le principali cause di cancro al fegato e trapianto di fegato.
In occasione del Workshop milanese, si affronterà il tema dell’organizzazione a livello nazionale dei dati epidemiologici della malattia da epatiti ed in particolare dell’arrivo dei farmaci innovativi (opportunità o costi?) di terza generazione per la cura dell’epatite C. Allo stesso modo verranno trattati i temi principali della prevenzione e della diagnosi nella cura delle epatiti e dell’impatto sociale organizzativo ed economico delle medesime.
L’infezione da HBV affligge oggi in Italia circa oltre mezzo milione di persone e ad oggi non esiste una cura definitiva.In modo simile, l’infezione da Hcv è spesso asintomatica (in oltre i 2/3 dei casi).I sintomi, quando presenti sono caratterizzati da dolori muscolari, nausea, vomito, febbre, dolori addominali e ittero.Un decorso fulminante fatale si osserva assai raramente (0,1%). L’infezione acuta diventa cronica in un’elevata percentuale dei casi, stimata fino all’85%.Il 20-30% dei pazienti con epatite cronica C sviluppa, nell’arco di 10-20 anni, una cirrosi e da questa l’epatocarcinoma può evolvere in circa l’1-4% dei pazienti.
La trasmissione avviene principalmente per via parenterale apparente e non apparente. Sono stati documentati anche casi di contagio per via sessuale, ma questa via sembra essere molto meno efficiente che per l’Hbv.
L’infezione si può trasmettere per via verticale da madre a figlio in meno del 5% dei casi. Il controllo delle donazioni di sangue, attraverso il test per la ricerca degli anticorpi anti-Hcv, ha notevolmente ridotto il rischio d’infezione in seguito a trasfusioni di sangue ed emoderivati.
A tutt’oggi non esiste un vaccino per l’epatite C e l’uso di immunoglobuline non si è mostrato efficace. Le uniche misure realmente efficaci sono rappresentate dalla osservanza delle norme igieniche generali, dalla sterilizzazione degli strumenti usati per gli interventi chirurgici e per i trattamenti estetici, nell’uso di materiali monouso, nella protezione dei rapporti sessuali a rischio (fonte Epicentro-Istituto Superiore di Sanità). Secondo gli esperti, a differenza di molte malattie croniche, l’epatite C può essere curata; molti pazienti affetti da Hcv tuttavia, per una serie di motivi, non sono curati e spesso la patologia progredisce in malattia epatica allo stadio terminale o in cancro al fegato.
Oggi attraverso i nuovi farmaci il virus dell’epatite C si può eradicare. È questa la nuova scommessa nel campo del trattamento di questa patologia.
Scarica il programma completo
[wpdm_file id=64]
Scarica il modulo di iscrizione
[wpdm_file id=66]
Commenti recenti